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Nuova opportunità per il Patto territoriale interregionale Vato

Patto VATO

Dal Decreto Crescita, 10 milioni di Euro per ogni Progetto Pilota per lo sviluppo integrato dei territori portato avanti dai Patti territoriali: per il Patto VATO, pronto a non lasciarsi sfuggire l’opportunità, nuova occasione di rilancio

Al sostanzioso programma di investimenti che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sta mettendo in campo per sostenere e rilanciare lo sviluppo economico del nostro paese dopo l’emergenza pandemica, si va ad aggiungere un’altra opportunità legata al rilancio e al finanziamento dei patti territoriali.

Le nuove disposizioni sulla governance del PNRR, individuano le società partecipate a maggioranza pubblica, come quella del Patto Territoriale Interregionale VATO, per svolgere attività di coordinamento, programmazione e supporto tecnico-operativo per conto degli enti pubblici e dei soggetti imprenditoriali dei territori.

In questo ambito, il rilancio dello strumento dei Patti Territoriali, la possibilità di rendere concrete le misure finanziarie del PNRR, oltre a quelle della Programmazione Comunitaria 2021/2027, costituiscono un’occasione imperdibile per il rilancio di questa vasta area, strategica per l’economia dell’Italia centrale (e non solo).

Il Ministero dello Sviluppo Economico, che con il Decreto Crescita del novembre 2020 aveva deciso la riallocazione delle economie dei patti territoriali per il finanziamento di “Progetti pilota” per lo sviluppo integrato dei territori, ha, lo scorso 28 settembre, con un apposito bando, individuato in complessivi 100 milioni di Euro (con un tetto di 10 milioni per ogni singolo progetto) le risorse da utilizzare per la loro realizzazione.

Per cogliere questa prima importante opportunità, l’Assemblea del  Patto Territoriale Interregionale VATO (acronimo di Valdichiana – Amiata Valdorcia – Trasimeno – Orvietano), che interessa appunto le aree senesi dell’Amiata, della Valdorcia e della Valdichiana e le aree umbre del Trasimeno e dell’Orvietano, ha  predisposto un avviso pubblico, rivolto agli  Enti locali ed alle PMI di questi territori, per il loro coinvolgimento nella realizzazione di un “Progetto pilota”, da sottoporre per la valutazione ed approvazione  ad una  commissione tecnica ministeriale, entro il 15 febbraio 2022.

Le proposte progettuali presentate dovranno riguardare la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile, in un’ottica di tutela ambientale e di miglioramento della loro accessibilità, nonché la riqualificazione di aree urbane e aree interne dei comuni interessati dal Patto.

Il Progetto pilota, che sarà elaborato attraverso la selezione degli interventi pubblici e imprenditoriali, avrà come soggetto responsabile lo stesso Patto VATO e dovrà essere coerente con le vocazioni di crescita del territorio e con le linee di sviluppo di area adottate dall’assemblea del Patto VATO il 15 ottobre scorso.

Per accompagnare questa nuova fase di pianificazione degli investimenti, il Patto VATO ha insediato un Tavolo di Coordinamento Territoriale con il compito di animazione e concertazione territoriale, di programmazione degli interventi infrastrutturali e imprenditoriali, di promozione della cooperazione tra pubblico e privato con l’obiettivo di elaborare una strategia comune di sviluppo integrato del territorio.

Inoltre sarà insediato anche il Tavolo Tecnico di Area, una sorta di infrastruttura di competenze e professionalità, che su specifiche criticità come la riqualificazione del sistema dei trasporti potrà avvalersi del supporto di alcuni dipartimenti universitari; il suo compito principale sarà quello di supportare l’elaborazione progettuale di interesse di area anche per sopperire alle difficoltà operative delle strutture pubbliche e private del territorio.

Per il Patto VATO, che ha come soggetto gestore la società consortile Patto 2000 presieduta da Marco Ciarini, partecipata da 44 enti pubblici e altri 26 soci tra Associazioni di Categoria, Istituti bancari e Camere di Commercio di Arezzo-Siena e dell’Umbria, si tratta di una nuova ed ambiziosa sfida, che si va ad aggiungere ad una ormai pluriennale esperienza maturata fino ad oggi.

Il Patto VATO, è infatti considerato a livello nazionale, secondo il monitoraggio del Ministero dello Sviluppo Economico, tra le più significative esperienze territoriali per quantità e qualità di progetti e di risorse attivate.

Sono stati fino ad oggi approvati e finanziati complessivamente 354 interventi di cui 76 infrastrutturali/pubblici, per un importo di 62 milioni di contributi ministeriali e 118 milioni di finanziamenti agevolati attivati attraverso i protocolli sottoscritti con il sistema bancario locale. A questi vanno aggiunti 22 interventi pubblici, finanziati con i bandi del 2014/2016 che sono ancora aperti o in fase di ultimazione.

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Interventi e progetti che hanno interessato principalmente i settori dell’agroalimentare, del termalismo, del turismo, che rappresentano peraltro i comparti di eccellenza di questi territori e la cui realizzazione è stata resa possibile anche attraverso significative collaborazioni con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e con l’Università LUISS di Roma.

Sono già stati programmati, per le prossime settimane, incontri con istituzioni, associazioni di categoria economiche ed imprese per promuovere la presentazione dei progetti e delle relative domande di finanziamento.

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