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Piancastagnaio inaugurato teleriscaldamento geotermico

teleriscaldamento

È stato inaugurato questa mattina il primo stralcio del nuovo impianto di teleriscaldamento geotermico a Piancastagnaio: un passo importante verso la sostenibilità, l’innovazione ed il benessere dei cittadini i quali, insieme ai benefici ambientali, con questo nuovo impianto potranno anche usufruire di un notevole risparmio per quanto riguarda le spese di riscaldamento e acqua calda.

Al taglio del nastro, svoltosi  nel rispetto delle norme anticovid presso la centrale termica Enel Green Power, punto di scambio del vapore con la rete di teleriscaldamento comunale, sono intervenuti il sindaco di Piancastagnaio Luigi Vagaggini, il vicesindaco Franco Capocchi, il responsabile Geotermia Italia Enel Green Power Luca Rossini con i collaboratori, i referenti Enel Toscana e Umbria delle strutture affari istituzionali e sostenibilità Emiliano Maratea, Federico Rosa e di comunicazione Riccardo Clementi.

Si tratta di una giornata storica perché, dopo la realizzazione degli impianti di teleriscaldamento nelle aree artigianali di “Case del Corto” e de “La Rota” che si sono aggiunti a quello già esistente ed ottimizzato negli anni dedicato a Floramiata, questo è il primo teleriscaldamento geotermico residenziale nel territorio comunale dell’antico borgo dell’Amiata senese, che porta a compimento un percorso iniziato alcuni anni fa, per portare il calore nelle case, nei negozi, nei laboratori artigianali. Con la realizzazione del secondo stralcio, in fase di realizzazione a seguito dell’aggiudicazione della gara di appalto, il centro abitato di Piancastagnaio diverrà completamente carbon free con circa mille utenze potenzialmente teleriscaldate, quindi senza emissioni da caldaie e stufe a legna, azzeramento della CO2 da fonti di riscaldamento e niente polveri in prossimità dei luoghi in cui le persone vivono e lavorano.

Il progetto è stato voluto dall’Amministrazione Comunale di Piancastagnaio, supportato da Enel Green Power che fornisce questa importante risorsa a monte della stazione termica primaria denominata PC 16, collocata in vicinanza delle centrali geotermiche PC 4 e PC5. Il teleriscaldamento geotermico permetterà alla cittadinanza, che ne usufruirà, di risparmiare fino al 50% per i costi del riscaldamento e dell’acqua calda, rispetto ai combustibili fossili. Notevoli sono anche i benefici in termini ambientali: il teleriscaldamento geotermico, infatti, permette di evitare l’immissione in atmosfera di CO2 altrimenti emessa con gli impianti di riscaldamento tradizionali. A questo proposito, si stima di evitare ogni anno 3.700 tonnellate di emissioni di CO2 e di risparmiare, sempre annualmente, importazioni per circa 1.200 tonnellate equivalenti di petrolio (TEP).

In Toscana sono già nove i Comuni teleriscaldati tra le province di Pisa, Siena e Grosseto (oltre a Piancastagnaio, vi sono Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Monteverdi Marittimo, Monterotondo Marittimo, Montieri, Chiusdino, Radicondoli, Santa Fiora e altri impianti sono in fase di progettazione) per un totale di quasi 10mila utenti residenziali e commerciali, 26 ettari di serre ed un importante comparto della filiera artigianale, agroalimentare e turistica.

“Per il nostro Comune è un grande traguardo – ha detto il Sindaco Vagaggini – perché questo era uno dei nostri obiettivi principali. Un progetto in cui abbiamo fortemente creduto, anche quando sembrava molto difficile da realizzare. Grazie alla collaborazione con Enel Green Power e al lavoro delle nostre strutture oggi inauguriamo la prima porzione di teleriscaldamento che porterà benefici ai cittadini, sia dal punto di vista economico che ambientale, ma anche per la qualità del servizio stesso che garantirà una temperatura costante di acqua calda e riscaldamento. Per noi la geotermia è questo, una risorsa che deve portare benessere a tutta la cittadinanza ed è proprio il lavoro che come Ammministrazione Comunale stiamo portando avanti. Il risultato di oggi conferma che siamo sulla buona strada”

“Questa inaugurazione conferma che la geotermia è una risorsa a 360° – ha detto Luca Rossini per Enel Green Power – perché questa energia non rappresenta soltanto il 70% della produzione rinnovabile in Toscana, capace di soddisfare più del 30% del fabbisogno elettrico regionale, ma è anche preziosa per i suoi utilizzi cosiddetti plurimi, a partire dal calore. Il teleriscaldamento, infatti, è un esempio di economia circolare: la risorsa termica è una forma di energia residuale del processo di produzione geotermico e senza questo progetto non sarebbe stata utilizzata; in tal modo, invece, essa porta benessere alla cittadinanza, porta benefici all’ambiente, consente di risparmiare nelle spese di riscaldamento e può funzionare da incubatore per far nascere nuove attività produttive che potranno usufruire del basso costo del calore. Il nostro impegno come azienda è di favorire ed accompagnare tutti i processi che implementino il distretto geotermico creando valore condiviso per le comunità locali in termini energetici, economici, sociali e occupazionale”.

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Il distretto geotermico toscano, con una produzione annua di circa 6 miliardi di KWh, è il più antico e al contempo il più innovativo del pianeta: delle 34 centrali geotermoelettriche (per un totale di 37 gruppi di produzione) di Enel Green Power, 16 sono in provincia di Pisa, 9 nella provincia senese e 9 nel territorio provinciale di Grosseto. Oltre ai già citati utilizzi per la produzione di energia elettrica e per i teleriscaldamenti, la geotermia ha un grande valore dal punto di vista culturale, storico e turistico con oltre 60mila visite all’anno nel periodo precovid, attraverso itinerari inediti nel cuore caldo di una Toscana meno nota ma molto affascinante, immersi nelle manifestazioni naturali come geyser, putizze e fumarole (in particolare, Parco Fumarole a Sasso Pisano, Comune Castelnuovo VdC, e Geoparco Unesco delle Biancane a Monterotondo M.mo, uniti da un suggestivo sentiero trekking di 4,5 km, nonché i percorsi di visita intorno alle centrali dell’Amiata) che si integrano con gli impianti di produzione ed i poli museali, di cui i principali:

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